TOPO ATHLETIC MAGNIFLY 3 – RECENSIONE

Topo Athletic Magnifly 3

Topo Athletic Magnifly 3

Le Magnifly 3 sono un buon aggiornamento del modello precedente, le Topo Athletic Magnifly 2. Scarpe con drop zero, ma come raccontato per le Magnifly 2, per quanto conservino la natura che piace a chi ricerca le sensazioni del cosiddetto “natural running”, hanno alcune peculiarità che richiamano le calzature più tradizionali, che le rende meno estreme e fruibili da un pubblico più ampio, con le dovute accortezze.

Topo Athletic Magnifly 3 – Anatomia della scarpa

Drop zero, 25 mm l’altezza da terra con una suola in gomma di 4 mm, intersuola di 16 mm in EVA iniettata in due densità, più morbida verso il piede e più solida verso la suola. Peso dichiarato dall’azienda 285 g (taglia 9 uomini) 235g (taglia 7 donne), il modello che ho provato io (43, 9,5) pesa 293 grammi. Plantare di 5 mm in Ortholite® già visto in altri modelli della casa americana. Un nuovo design della tomaia in mesh ingegnerizzato che, eliminando gli strati sovrapposti stampati, ha ridotto un po’ il peso del modello precedente (6 grammi nel modello provato da me). Le Magnifly 3 conservano la forma rocker che aiuta a portare naturalmente il peso in avanti e la forma più ampia sull’avampiede, scelta presente in tutti i modelli Topo Athletic.

Topo Athletic Magnifly 3 – La prova su strada

Ho testato le Magnifly 3 in diverse situazioni: fondo lento, fondo medio e ripetute medio lunghe. Partiamo dalla calzata, si sente la differenza con la nuova tomaia, avvolgente nella parte posteriore del piede e sul collo, più ampio sul davanti, uno spazio non esagerato (dipende poi dalla forma del vostro piede), ma apprezzabile. Il nuovo collarino, più comodo, aderente ma meno stringente, migliora la calzata rispetto alle Magnifly 2 e la morbidezza del plantare è piacevole. Per chi non è abituato ad utilizzare scarpe con drop zero si sente subito la sensazione dei polpacci allungati, ti sembra quasi di avere il tallone più in basso della punta, ma è una sensazione che scompare subito appena si inizia a correre, grazie alla forma Rocker che, grazie anche allo zero drop, favorisce una corsa su avampiede anche ai ritmi più lenti. Nella corsa la morbidezza si sente, ai ritmi più tranquilli la scarpa risponde bene, è comoda, non stabilissima, per chi ha bisogno di un forte controllo, ma molto di più di tanti modelli minimalisti (come vi dicevo lo sono solo in parte). Aumentando la velocità la scarpa risponde bene, si sente la parte più dura dell’EVA che dà una buona reattività e anche il controllo migliora, la scarpa risponde in modo fluido, una risposta discreta: non nascono con una vocazione corsaiola, ma se la gamba gira non sono timide.

Topo Athletic Magnifly 3 – Per chi sono

Il loro grande punto di forza è la comodità, una buona ammortizzazione che non penalizza troppo l’andatura, per quanto non siano scarpe per lavori veloci e gare veloci (poi ognuno ci fa quello che vuole ovviamente). Sono scarpe che non stancano, per chi ha una corsa discretamente efficace e un buon controllo, che apprezza le scarpe drop zero. Le consiglierei proprio agli amanti dei drop minimi, che cercano una scarpa da allenamento, ma anche da gara sul medie lunghe distanze. Per chi vuole avvicinarsi al drop minimal consiglierei di passare prima ad un modello intermedio con drop 5 mm, restando nella casa americana ad esempio le Phantom, modello di alta gamma di Topo Athletic per le lunghe distanze, oppure le UltraFly 2. 

Simone

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Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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