SKINNERS STRETTO CONTATTO CON LA TERRA
Skinners cosa sono?
Quando mi hanno proposto di testare le Skinners, ammetto che non avevo subito compreso di cosa si trattasse.
Scarpe o calze? Il claim dell’azienda dichiara che non sono ne calze ne scarpe, ma semplicemente Skinner. La cosa non mi convinceva appieno (direbbe qualcuno perché sono della Vergine), ma poi testandole ho capito che in effetti la risposta aveva senso. A mio parere ha senso dire che sono sia calze che scarpe.
Calze perchè si indossano come calze, lasciando al piede tutta la felice sensazione di esprimersi in contatto diretto col terreno.
Scarpe perché i molteplici utilizzi sono quelli che solitamente facciamo con le scarpe e la protezione è la stessa.
Ma vediamo meglio.
Skinners l’anatomia
Immaginate una calza, spessa, ma leggera (il peso è di circa 80 grammi). Una calza con un bel concentrato di tecnologia. La parte inferiore delle Skinner, la suola, è costituita da un polimero svedese (tranquilli già montato) sorprendente. Sul sito del brand potete vedere i video di come è resistente tanto da poter camminare serenamente sui pezzi di lego (e ognuno di noi almeno una volta sa che male fanno se pestati a piedi nudi). Io personalmente ho provato solo sui dei sassi e in effetti non mi hanno dato assolutamente fastidio, anzi era bello sentirsi libero su una situazione non proprio comoda. Il tessuto resistente è posto sotto il piede e sale fino a protezione delle punte del piede
La parte superiore è in tessuto skinner, leggermente elastico, che aderisce comodamente al dorso del piede. All’interno del tessuto sono presenti filati antibatterici con argento puro.
Nel packaging delle Skinner trovate un sacchettino molto comodo, dove le Skinners si ripongono arrotolandole. Lo spazio che impegna questa soluzione è minimo per portarle sempre con voi.
Skinners la prova
Indossate la prima volta davvero una bella sensazione. Le ho provate sull’erba all’inizio, per fare le cose gradualmente. Una calza avvolgente, ma non stringente, che ti trasmette le sensazioni di contatto col terreno, escludendo però l’umidità, le asperità. Un piede caldo, ma traspirante.
Le ho provate per fare esercizi e corsette: skip, diverse andature, allunghi brevi, camminate sulle punte e sui talloni. Mi sono divertito e il primo aggettivo a cui ho pensato, utilizzandole, è stato rigenerante.
Ma la domanda è: si possono usare per correre?
Skinners e i suoi svariati utilizzi
Partiamo dalla corsa. La prima famiglia dei runner a cui viene naturale pensare è quella che ha sposato la scelta minimalista, chi corre a piedi nudi, chi cerca scarpe a drop zero. Qui non è solo questione di drop zero, c’è una buona protezione, ma non c’è ammortizzazione.
Se siete già abituati (e se lo siete significa che lo apprezzate e cercate questo tipo di esperienza) a correre a piedi nudi o quasi, credo che potreste essere felici nell’acquistare e utilizzare la soluzione Skinners.
Se siete runner che solitamente tra voi e il terreno ponete 2 cm di distanza composti di plourietano e parenti, magari anche con il tallone più in alto della punta (drop positivo), allora non potete assolutamente, almeno per ora, correre con le Skinner, ma ne troverete comunque giovamento, vedremo a breve come. Nel caso vogliate correre dovrete seguire un processo di adattamento progressivo e costante. In ogni caso le trovo, per quanto resistente ad ogni tipo di superficie, indicate per correre in natura e su superfici più morbidi dell’asfalto, a meno che, ripeto, non corriate già in situazioni simili.
E allora per la maggior parte dei runner non sono indicate?
La risposta è sì, sono indicate, e vediamo come
Skinners amiche dei nostri piedi
Le Skinners le ho trovate ottime per fare tutti gli esercizi di potenziamento come lo skip, le corse calciate, le andature, la mobilità articolare, ma anche tutti gli esercizi di rinforzo, vedi ad esempio squot, affondi, che la maggior parte delle volte tocca fare in casa o all’esterno con le scarpe da corsa.
Spesso il runner trascura i piedi, li utilizza come accessorio su cui appoggiarsi durante la corsa e non come parte attiva dell’efficienza di corsa.
Avere un piede che “senta bene” il terreno, che compia al meglio la rullata, nel momento di appoggio, transizione e di supinazione, di uscita, ha due effetti straordinari sulla nostra corsa:
- Riduzione infortuni
- Aumento dell’andatura
Un piede forte che sostenga al meglio la corsa, che sia allineato e non disperda energia con un movimento sbagliato. Spesso cerchiamo la soluzione nelle scarpe (e non è scorretto), ma la soluzione più efficace è nell’allenamento adatto, nel avere un piede pronto e tutta la catena cinetica che partecipi al meglio alla corsa.
Per questo gli esercizi di propriocettività (camminate su punte, talloni, rullate ecc… approfondiremo in altro articolo) dovrebbero fare parte dell’allenamento ed eseguirli con una soluzione come Skinners li renderebbe molto più efficaci, perché il piede partecipa in ogni sua singola parte agli esercizi.
Inoltre ho trovato le Skinners valide per il recupero. Indossarle dopo l’allenamento o dopo una camminata lunga in montagna, mi ha permesso di recuperare più velocemente a livello dei piedi, che spesso sono trascurati, ma andrebbero premiati, dato che subiscono tutti gli urti dei nostri divertimenti sportivi!
Skinners e gli altri sport
Simone
Runner 451
#Runnerconsapevoliefelici
Simone Cellini
Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico
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