Ho testato le Brooks Glycerin 16, le “scarpette” di Brooks per chi ricerca la massima ammortizzazione, senza rinunciare completamente alla reattività. Le Glycerin 16 rappresentano una forte novità rispetto al modello precedente, dove la più grande novità è l’utilizzo del nuovo sistema di ammortizzazione di Brooks, il DNA AMP, che cambia di molto la sensazione di corsa rispetto alle Glycerin 15.

Con le nuove Brooks Glycerin 16 la casa americana ha avuto un obiettivo ben preciso, regalare ai runner un’esperienza di corsa in cui “la terra è diventata più soffice, aumentando la sensazione di morbidezza delle Glycerin 16, modello indicato per chi ha un appoggio neutro e ricerca una scarpa affidabile per fare tanti km.

Oggi i brand si stanno sfidando su due importanti campi di battaglia, che vedono coinvolti la maggior parte dei runner amatoriali: uno è quello dei modelli reattivi, che non sacrifichino ammortizzazione, ma la cui sfida principale è il ritorno di energia. Modelli indicati per il runner che ricerca l’esperienza di velocità, senza rinunciare all’ammortizzazione. L’altro campo di battaglia è la massima ammortizzazione, indicato per runner un po’ più lenti, o un po’ più pesanti oppure runner che scelgono di avere un secondo modello per gli allenamenti con molti km. Solitamente per molti runner la scarpa massima ammortizzazione è una scarpa a 360 gradi, ci fanno tutto, dai lunghi, alle ripetute.

Le Glycerin 15  erano già dotate di un’ottima ammortizzazione, anche se rispetto ai modelli che le precedevano, forse avevano strizzato un po’ l’occhio anche alla reattività. Con le Brooks Glycerin 16, dopo averle provate, posso confermare che la terra è diventata più soffice.

Fattori che ho sempre trovato distintivi delle scarpe di Brooks sono una certa secchezza e un piede sempre ben avvolto, oggi l’esperienza di corsa, con il DNA LOFT, in questo modello, diventa più morbida.

Attenzione la risposta secca non significa meno ammortizzazione, non confondiamo morbidezza con protezione e ammortizzazione. Una scarpa secca o morbida è un discorso legato più al tipo di materiale e sistema di cushioning utilizzato, ma è un fattore di sensazione di corsa. Ci torneremo nella descrizione del test delle Glycerin.

Partiamo da cosa non cambia rispetto alla versione precedente: La suola resta praticamente quella delle Brooks Glycerin 16, con la parte posteriore più resistente per favorire la prima fase dell’appoggio e la parte mediale e anteriore con gli intagli che favoriscono al meglio la flessibilità utile per favorire transizione e rullata.

DNA LOFT – Nuovo sistema di ammortizzazione