Ruth Chepngetich: record che ridefinisce la maratona femminile

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La prima donna sotto le 2 ore e 10 minuti in maratona

In una giornata che rimarrà impressa nella storia dell’atletica, la keniana Ruth Chepngetich ha riscritto i limiti della maratona femminile. Il 13 ottobre 2024, sulle strade di Chicago, Chepngetich ha fermato il cronometro a 2:09:57, diventando la prima donna a infrangere la barriera delle 2 ore e 10 minuti sui 42,195 km.

Un salto storico nelle prestazioni

Il nuovo primato mondiale rappresenta un progresso di quasi due minuti rispetto al precedente record di 2:11:53, stabilito dall’etiope Tigist Assefa a Berlino nel 2023. Questo miglioramento non è solo una questione di secondi, ma un vero e proprio salto storico che ridefinisce ciò che si pensava possibile nella maratona femminile.

Per comprendere la portata di questa impresa, basti pensare che scendere sotto le 2:10 per una donna è paragonabile al traguardo delle 2 ore per gli uomini. La differenza tra record maschile e femminile, storicamente oltre i 10 minuti, si riduce. Negli ultimi 5 anni le donne hanno migliorato il primato di più di 4 minuti, un progresso che agli uomini ha richiesto 22 anni. Un’evoluzione femminile sbalorditiva che potrebbe continuare.

Ne abbiamo parlato anche qui nella nuova puntata di Runation 451 uno dei  podcast di Runner 451 sulla corsa.

La riduzione del gap tra uomini e donne

Storicamente, la differenza tra i record maschili e femminili nella maratona si è attestata intorno ai 10-12 minuti. Tuttavia, negli ultimi anni, questo divario si è progressivamente ridotto. Il record di Chepngetich è un chiaro segnale di come le atlete stiano rapidamente colmando questa distanza.

Considerando che il record maschile attuale è di 2:00:35, stabilito da Kelvin Kiptum proprio a Chicago nel 2023, la differenza si è ora ridotta a poco più di 9 minuti. Questo avvicinamento è il risultato di progressi significativi nel campo femminile, con miglioramenti di circa 5 minuti negli ultimi anni, un ritmo di progresso senza precedenti.

Fattori dietro il progresso

Diversi fattori hanno contribuito a questa rapida evoluzione delle prestazioni femminili:

  1. Allenamento specifico: Le atlete beneficiano ora di programmi di allenamento sempre più sofisticati e personalizzati.
  2. Nutrizione e recupero: Progressi nella scienza della nutrizione e nelle tecniche di recupero permettono alle atlete di sostenere carichi di allenamento più elevati.
  3. Tecnologia: Le innovazioni nelle calzature e nell’abbigliamento tecnico hanno un impatto significativo sulle prestazioni.
  4. Parità di opportunità: Un maggiore accesso a competizioni di alto livello e premi in denaro ha attratto più talenti femminili verso la maratona e lo stesso movimento ha posto più attenzione alle maratonete.
  5. Mentalità: La caduta di barriere psicologiche ha aperto la strada a prestazioni prima ritenute impossibili.

Il futuro della maratona femminile

Il record di Chepngetich, per quanto straordinario, potrebbe non durare a lungo. La rapidità con cui stanno progredendo le prestazioni femminili suggerisce che potremmo assistere a ulteriori miglioramenti nel prossimo futuro.

Non è irragionevole pensare che, nel giro di pochi anni, potremmo vedere tempi vicini alle 2:08 o addirittura alle 2:07. La maratona femminile sta entrando in un territorio inesplorato, dove i limiti del potenziale umano vengono costantemente ridefiniti.

L’impatto oltre lo sport

Il significato di questo record va ben oltre il mondo dell’atletica. Rappresenta un potente messaggio sull’uguaglianza di genere e sul potenziale femminile in tutti i campi. Ispira non solo le future generazioni di atlete, ma tutte le donne a perseguire l’eccellenza e a sfidare i limiti precostituiti

Il record di Ruth Chepngetich non è solo un numero sul cronometro, ma un faro che illumina il futuro della maratona femminile. Rappresenta la culminazione di anni di progresso e, allo stesso tempo, l’inizio di una nuova era di possibilità.

Mentre celebriamo questo straordinario risultato, non possiamo fare a meno di chiederci: quale sarà il prossimo confine da superare? Una cosa è certa: la maratona femminile è entrata in una nuova dimensione, e il meglio deve ancora venire.

Foto copertina: Clark Adams, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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