Olimpiadi risultati italia 29 luglio : Ceccon oro, Macchi argento (con protesta) e la prima vittoria storica nel badminton

Ceccon d’oro, Macchi d’argento: una bella giornata ma con polemiche per l’Italia

Il 29 luglio 2024 delle Olimpiadi di Parigi è stata una giornata di straordinarie emozioni, trionfi e qualche amarezza. Le piscine e le pedane di Parigi hanno visto gli atleti azzurri protagonisti di prestazioni memorabili, coronando anni di sacrifici e duro lavoro.

Dall’oro “ossessionato di Thomas Ceccon” all’argento, insperato alla viglia, e amaro dopo la finale, di Filippo Macchi nella scherma.

Thomas Ceccon: l’oro che corona un’ossessione

La storia di Thomas Ceccon è quella di un’ossessione trasformata in trionfo. Il ventitreenne di Schio ha dedicato gli ultimi anni della sua vita a un unico obiettivo: l’oro olimpico nei 100 metri dorso. Una dedizione assoluta che lo ha portato a sacrificare ogni aspetto della sua vita personale per inseguire il suo sogno.

“Avevo preparato questa gara in ogni minimo dettaglio,” ha dichiarato Ceccon subito dopo la vittoria. La sua prestazione è stata semplicemente perfetta: partenza esplosiva, virata impeccabile e una progressione inarrestabile negli ultimi 50 metri. Il cronometro si è fermato su un tempo che ha fatto tremare il mondo del nuoto, confermando Ceccon come il nuovo dominatore della specialità.

L’emozione dell’oro olimpico ha travolto l’atleta veneto: “È un’emozione che non ho provato neanche ai Mondiali. Una gara di un minuto che capita ogni quattro anni, ci si gioca tutto.” Le lacrime di gioia sul podio hanno raccontato meglio di qualsiasi parola il significato di quel momento per Ceccon e per tutto il nuoto italiano.

Benedetta Pilato: il bronzo sfumato per un soffio

Se la gioia di Ceccon ha illuminato la piscina olimpica, il quarto posto di Benedetta Pilato nei 100 rana ha portato una nota di amarezza. La giovane pugliese ha sfiorato il bronzo, perdendolo per un solo, crudele centesimo di secondo.

“Quando ho letto un centesimo ho detto non ci posso credere. Non me lo merito proprio,” ha commentato Pilato tra le lacrime. Nonostante la delusione, la sua prestazione resta di altissimo livello, confermando la crescita di un’atleta che a soli 19 anni ha già riscritto i record della specialità.

Il quarto posto olimpico, pur doloroso, rappresenta un punto di partenza per Pilato: “È un quarto posto alle Olimpiadi che per me vale come l’oro. Ci ho creduto sempre.” La determinazione nelle sue parole lascia presagire che il meglio deve ancora venire per questa straordinaria nuotatrice.

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Filippo Macchi: l’argento della discordia nel fioretto

Dalle piscine alle pedane, l’Italia ha vissuto un’altra giornata di grandi emozioni con la finale del fioretto maschile. Filippo Macchi ha conquistato una splendida medaglia d’argento, al termine di un incontro carico di tensione e polemiche.

La finale contro l’atleta di Hong Kong Ka Long Cheung si è conclusa con il punteggio di 15-14, ma le contestazioni per l’arbitraggio hanno offuscato la gioia per il podio. Il c.t. del fioretto Stefano Cerioni non ha usato mezzi termini: “Da atleta e da tecnico non ho mai visto nulla del genere. Parliamo di incompetenza, perché non voglio parlare di altro.”

Le polemiche si sono concentrate sulla stoccata finale, sul punteggio di 14 pari. Per due volte l’assalto è stato fatto ripetere per parità, ma l’Italia non ci sta, perché sembrava chiaro che il punto fosse per Filippo Macchi. L’azzurro, visibilmente frustrato, è corso negli spogliatoi al termine della gara, ma ha poi dimostrato grande maturità nelle dichiarazioni post-gara: “La scherma in generale è uno sport a discrezione dell’arbitro, ero davanti 14-12 e probabilmente dovevo chiuderla lì.”

La Federscherma, supportata dal presidente del CONI Giovanni Malagò, ha presentato una protesta formale alla FIE e al CIO, definendo l’arbitraggio “inaccettabile”. Il presidente federale Paolo Azzi ha dichiarato: “Non ho mai visto nulla di simile. È Filippo Macchi il vero vincitore e gli è stato negato un oro che meritava.”

Due arbitri asiatici in una gara dove era presente un asiatico, allenato da un francese in Francia. La tentazione a pensare male è fortissima.

La reazione di Malagò: un appello alla trasparenza

Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha alzato la voce sulla questione dell’arbitraggio, sottolineando un problema di fondo nella scelta dei giudici: “C’erano due giudici, uno di Taipei e uno della Corea, per una finale tra un italiano e un atleta asiatico. Non si prendono gli unici 2 giudici asiatici su 6, senza parlare di cattiva fede.”

Malagò ha esteso il discorso anche ad altri sport, come judo e boxe, evidenziando la necessità di garantire arbitraggi al di sopra di ogni sospetto: “Non si tratta di fare le vittime, si tratta di mettere in condizione la gente di non pensare poco bene…”

Guardando al futuro

Nonostante le polemiche, la giornata olimpica ha confermato la forza del movimento sportivo italiano. Ceccon, già proiettato verso le prossime sfide, ha dichiarato: “Avendo i 200 tra due giorni me la posso godere solo questa sera, domani devo svegliarmi pensando che non ho vinto niente.”

Anche Macchi guarda avanti con determinazione: “Ora avremo una gara a squadre, siamo arrabbiati e vogliamo riscattarci.” Pilato, dal canto suo, ha già fissato l’obiettivo successivo: “Appuntamento a Los Angeles 2028.”

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Ascolta qui di seguito l’episodio di R451 Speciale Parigi 2024 in cui approfondiamo i temi della giornata del 29 luglio e dello scandalo della Senna non balneabile.

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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