LA MIA MARATONA ALZHEIMER: UNA CALDA DOMENICA DA RICORDARE

MARATONA ALZHEIMER

Tornare a correre

La mezza maratona della Maratona Alzheimer, per me significava un nuovo punto di partenza. Dopo anni che non gareggiavo su una lunga distanza e 10 mesi di stop significava ripartire. Un nuovo punto di partenza, ma anche uno step che, insieme alla Mezza maratona di Palma di Maiorca e qualche altra sfida inserita nel percorso (a breve pubblicherò il mio programma di allenamenti), mi dovrà portare a correre la Maratona di Firenze il 25 novembre 2018.
La Maratona di Firenze, un evento in cui mi ritroverò con tanti runner che alleno e passeremo insieme il weekend presso il Grand Hotel Mediterraneo, più qualcun’altro che ci raggiungerà la domenica della gara. Un modo fantastico per chiudere il 2018 di corse di Runner 451.
Inutile dire, dopo aver pensato a volte, con un ginocchio che non si sistemava mai, che forse non avrei corso più, cosa sia significato correre per me ieri 21,097 km e cosa significherà quando, in qualche modo, alzerò le mani al cielo nella capitale rinascimentale sotto il traguardo.

La mia preparazione (pessima) per la mezza maratona dell’Alzheimer

Per prepararsi bene bisogna avere alcuni punti fermi
  • Sapere cosa fare (e questo lo avevo)
  • Avere tempo (e questo lo avrei avuto)
  • Stare bene (ecco)
Chi era con me, alle mie Runner 451 Experience, ad Andalo a giugno e dopo a Bagno di Romagna a luglio , sa che avevo qualche problemino al calcagno e tendine destro, correre con i dislivelli non mi ha aiutato. Un piccolo stiramento ad agosto ha chiuso il cerchio.
Normalmente avrei consigliato a tutti e a me stesso di riprendere con calma, ma tornare a correre la mezza nella settimana in cui ho compiuto 40 anni era troppo importante. Sapevo che non l’avrei fatta bene (e a me piace fare le cose bene), ma che comunque se condotta con intelligenza mi sarebbe tornata utile per gli obiettivi successivi e in più, ripeto, ci tenevo troppo.
Ci tenevo anche perché sono venuti con me tanti runner che alleno e anche da diverse parti di Italia e non smetterò mai di ringraziarli, perché stavolta mi hanno aiutato loro a non sentirmi solo in questa sfida, che non mi faceva paura, ma rappresentava tanto per me.
team runner 451 alla maratona alzheimer

Il recupero dell’ultimo minuto

Quindi come all’Università, quando arrivavi lungo, o facevi la studiata tutta notte e provavi l’azzardo o rimandavi l’esame. Beh io di solito, in quelle situazioni, andavo e portavo un 24 a casa e anche stavolta ho fatto così, anche se forse ho preso direi  19…ma l’importante era passare.
Vi consiglio di non fare così, se leggete tanti dei miei articoli lo sapete come la penso, ma questo era un caso eccezionale.
La mia situazione era la seguente
  • Giugno 92 km
  • Luglio  41 km (fino al 13 luglio)
  • Agosto 30 km, ma dal 18 agosto
Bene dopo aver fatto uscite di 30 minuti in agosto, di cui un paio in montagna, mi son detto: “Simone ok facciamo la nottata per passare l’esame!”
Avevo 5 km di autonomia e ancora qualche dolore al tendine destro, ma che non mi impediva più di correre e in più ho trovato delle soluzioni che mi hanno aiutato, come ad esempio utilizzare solette e plantari Noene (a breve la recensione) e un cerotto compeed, oltre che fare degli esercizi con gli elastici quotidiani.
Ho quindi fatto un piano, consapevole che non avrei mai avuto l’autonomia per finire la mezza, almeno non alle andature che potrei tenere ben allenato. Il piano mi ha portato a correre a settembre, con ieri, 90 km. Non è un gran record (proiezione di 180 km), ma mi hanno soddisfatto.
I miei allenamenti
 
Soprattutto allenamenti con ritmo progressivo, partendo dal ritmo del lunghissimo fino al ritmo gara, più qualche non competitiva e ripetute
Sabato 1 settembre 8,7 km
Domenica 2 settembre 9,7 km
Martedì 4 settembre ripetute sui 1000 soglia con recupero souplesse
Giovedì 6 settembre 12,8 km
Sabato 8 settembre 4 km pre gara
Domenica 9 settembre gara non comp 12,7 km
martedì 11 settembre gara non comp 5,7 km più qualche km di riscaldamento e scarico
Giovedì 13 settembre ripetute sui 200 per brillantezza
Sabato 15 settembre pre gara qualche km
Un piano normale, se non si considerasse da dove son partito.

La strategia gara

Sapevo bene che sarebbe stato caldo. Il giorno prima ho fatto l’allenamento pre gara allo stesso orario della partenza, le 10 del mattino e l’afa era importante, dopo pochi km sudavo l’impossibile.
La temperatura percepita (temperatura più umidità) incide in maniera proporzionale sui secondi che si perdono al km e ieri 16 settembre 2018 in tante gare di Italia sono sicuro che tanti abbiano guardato l’orologio con gli occhi tristi, probabilmente sbagliando.
Era davvero caldo afoso, terribile. Ho visto tanti stare male e anche io non sono stato benissimo, ma non deve essere una scusa. Il meteo fa parte del nostro sport, quello che bisogna fare sono due cose:
  • Capire come affrontare la gara in funzione delle condizioni meteo
  • Interpretare il risultato per fare meglio la prossima volta e non essere ne troppo indulgenti ne troppo severi, ma razionali!
Torniamo alla strategia di gara. Non ci vuole un esperto per capire che non avevo 21 km nelle gambe, almeno a ritmo corsa. Potevo correre molto piano (sopra i 6 min/km) sin dall’inizio o capire dov’è il mio limite attuale, gestendomi poi quando non ne avrei avuto più, soprattutto con la testa, per arrivare in fondo. Ho scelto questa opzione, sapendo che nella seconda parte di gara avrei dovuto avere tanta resilienza, non tanto per una mancanza di gambe, ma perchè sarei stato sorpassato e diciamocelo, non è mai bello, anche quando arrivi tra gli ultimi posti e non ti interessa andare a premio. Però l’obiettivo era finire, senza dimenticare che ho tanti altri obiettivi da qui alla fine dell’anno.
Prima della gara ho catechizzato (chissà che rompipalle) “i miei ragazzi” sul caldo, sul ritmo costante. Come li ho sostenuti nell’allenarsi al meglio nonostante il caldo di agosto. Non solo chi ha corso la 21, la 30 o la Maratona all’Alzheimer, ma anche chi era su altre gare.
Con orgoglio dico una cosa: ieri non ha mollato nessuno, non era facile, perchè era davvero caldo. Da chi ha fatto Berlino a chi Monza, chi i trail, chi era con me. Per questo ragazzi vi ringrazio e sono felice di avervi supportato tutta l’estate. C’è chi poi come Camilla ha fatto il suo primato sulla mezza o Laura che comunque ha fatto meno dell’anno scorso, nonostante le temperature peggiori. Tutti bravissimi! Fiero di voi!

La mia gara

In due tempi. I primi 10 km in 57′, con una pausa più lunga al ristoro poco prima dei 10 (per bere con calma e insomma…la natura chiamava) e tanti km regolari tra i 5’22” e i 5’30”, sono stato felice di come sono riuscito ad essere un metronomo. Poi ho sentito il muretto (non lo chiamo muro in rispetto a quello vero della maratona) e da lì, scientificamente, mi sono gestito alternando tratti regolari di corsa a 5’45” con tratti di cammino. Una scelta, potevo correrla dal primo km qualche secondo in più dei a 6 min/km, ma sarebbe stato un ritmo lontano dal ritmo allenante e mi sarei anche divertito meno.
Certo il caldo ci ha messo il carico e alla fine ho tagliato in 2h14′ secondo Strava, 2h17′ secondo il mio orologio.
Un tempo pessimo, mai fatto, lontano più di 40 minuti dal mio PB. Ma ieri, come non mai, l’importante era finire!
Io ho molto rispetto per lo sport e per le competizioni e credo che non bisogna mai improvvisare. Sì vero ho corso senza essere preparato, ma ero consapevole e ho gestito la situazione. Avevo bisogno di fissare questo mattone e sono felice così.

C’è Tempo e tempo

Il mio racconto non è certo un esempio di chissà quale prestazione. Una riflessione però su come bisogna essere metodici e flessibili. Di come la testa (e il cuore) contino tanto, ma che bisogna anche saperli indirizzare. Di come bisogna anche saper leggere i risultati.
Ho sentito di tanti non essere contenti di prestazioni fatte ieri, ma le prestazioni vanno commisurate alle situazioni. Il problema che il tempo che ci dice l’orologio lo vediamo, il tempo meteorologico lo sentiamo, ma lo dimentichiamo. Un consiglio: quando registrare i vostri risultati, scrivetevi anche che giorno era, come vi sentivate, come vi eravate preparati.
Attenzione, non cercate alibi, quelle note servono a voi per migliorare la volta successiva ed imparare a conoscervi al meglio!

Il giorno dopo – Come sto oggi

Ieri ho bevuto tanto durante la gara, c’erano ristori per noi e camminatori, più fontane. Fatti tutti e sotto la fontana ho fatto anche una doccia di 1 minuto. Facendo un conto devo aver bevuto quasi 1,5 litri. All’arrivo ho bevuto altri 2,5 litri in un’ora. Pesavo 2 kg in meno della partenza. Direi che teoricamente ho perso 6 kg in liquidi e finalmente ho conosciuto il significato della parola “schiumare”.
So di aver fatto la scelta giusta come strategia di gara perché stamattina, dopo aver fatto una seduta di allungamenti e rullo, mi sento molto bene. Passati i dolori, qualche indolenzimento. Essere finisher significa arrivare in fondo stando bene. I risultati cronometrici (riparametrati alle mie esigue potenzialità) arriveranno.

La Maratona Alzheimer

Voglio chiudere facendo i complimenti all’organizzazione, non è facile organizzare una gara, loro hanno messi in piedi addirittura 3 distanze, con partenze diverse, con esigenze diverse. Un Village degno di una grande manifestazione. Non si sono fermati al percorso (bello) e alle solite cose, hanno coinvolto il più possibile le comunità locali, la musica lungo il percorso dal vivo, il ristoro con la piadina (non me la sono sentita, ma bella idea), vi assicuro, li ho visti da vicino, hanno lavorato davvero con passione.
Sì forse ieri partire alle 10 (la Maratona alle 9 e la 30 km alle 09.30) non era la cosa migliore, ma ci sta scaglionare le partenze, altrimenti gli arrivi durano 6 ore e impegni per meno tempo il percorso, che taglia parte della romagna dalle colline al mare. Inoltre ieri sarebbe stato caldo comunque, fa parte del gioco.

Prossimo step

Prossimo step, la mezza maratona di Palma di Maiorca, il 14 ottobre. Probabilmente per abituarmi sempre più al ritmo gara farò una gara collinare domenica 23 settembre di 15 km e una su strada di 13 km la domenica prima della maratona, il 7 ottobre, con un lungo in vista di Firenze qualche giorno dopo la Runner 451 Experience a Cervia dal 27 al 30 settembre
Simone
Runner 451

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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