Emozioni impagabili alle Olimpiadi tra Battocletti, le nostre ginnaste d’oro e la pallavolo

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Un giorno di emozioni per lo sport italiano

Il 5 agosto 2024 è stato un giorno di montagne russe emotive per gli appassionati di sport italiani. Parigi ci ha regalato momenti di gloria e di amarezza, ricordandoci che nello sport, come nella vita, nulla è scontato e tutto può cambiare in un istante.

L’illusione di Nadia Battocletti

Partiamo da una storia che sa di beffa. Nadia Battocletti, la giovane mezzofondista trentina, ha corso la finale dei 5000 metri con il cuore di una leonessa. Quarta al traguardo, con tanto di record italiano. Poi l’illusione: la squalifica della seconda classificata che le avrebbe regalato il bronzo. Ma si sa, la gioia in tasca non si deve mai mettere. Il reclamo accolto ha riportato Nadia al quarto posto.

Eppure, in quella manciata di minuti in cui ha assaporato il podio, abbiamo visto negli occhi di Nadia la luce di chi sa di aver dato tutto. E forse, alla fine, è questo che conta davvero. La prestazione di Nadia resterà nei nostri occhi, nei nostri cuori e siamo sicuri che c’è un’autostrada di successi davanti all’atleta trentina.

Per inciso: ultimo km nella gara dei 5 mila ha girato a 2’36” a km. Dopo averne corsi 4 prima. Un fenomeno Nadia Battocletti.

L’oro che non ti aspetti nella ginnastica artistica

Se il quarto posto di Battocletti lascia l’amaro in bocca, l’oro nella ginnastica artistica femminile è di quelli che ti fanno saltare dal divano. Alice D’Amato sale sul gradino più alto del podio nella specialità della trave, seguita a ruota dalla compagna Manila Esposito, bronzo.

Le parole di Alice dopo la vittoria sono un concentrato di emozione trattenuta: “C’è stato un momento in cui non vedevo la luce, ora sono campionessa olimpica”. Quante volte, nella nostra quotidianità, ci siamo sentiti così? Al buio, senza via d’uscita. E poi, all’improvviso, la luce.

La rimonta impossibile della pallavolo maschile

E che dire della pallavolo maschile? La partita contro il Giappone sembrava ormai compromessa: sotto due set a zero e 24-21 nel terzo. Tre match point per i nipponici, la sconfitta ad un passo. Ma è proprio in quel momento che i ragazzi di De Giorgi ci hanno ricordato perché lo sport è la più bella metafora della vita.

Hanno annullato i tre match point, vinto il set 27-25, per poi trionfare al tie-break 17-15. Una vittoria che sa di resilienza, di quella capacità tutta italiana di tirar fuori il meglio quando il gioco si fa duro.

Il valore dello sport oltre la prestazione

Queste Olimpiadi ci stanno regalando una lezione importante: il risultato non è tutto. Il quarto posto di Battocletti ci ricorda che la vera vittoria è dare il massimo, sempre. L’oro nella ginnastica ci insegna che i momenti bui possono trasformarsi in trionfi. La rimonta della pallavolo è un inno alla forza del gruppo.

Un’iniezione di realismo per il Paese

In un’Italia abituata a oscillare tra entusiasmi eccessivi e depressioni cosmiche, le imprese dei nostri atleti a Parigi sono un invito al realismo. Ci ricordano che le vittorie vanno sudate, che le sconfitte fanno parte del gioco, e che l’importante è rialzarsi sempre.

Lo spirito olimpico, tra gloria e delusione

Mentre il cielo di Parigi si tinge a tratti di tricolore, non possiamo che riflettere sulla bellezza e la crudeltà dello sport. I nostri atleti ci hanno regalato emozioni autentiche: la gioia incontenibile delle ginnaste, la delusione composta di Battocletti, la grinta dei pallavolisti.

Le Olimpiadi di Parigi 2024 ci stanno offrendo uno spaccato dell’Italia che vorremmo essere: capace di gioire dei successi senza montarsi la testa, di accettare le sconfitte senza drammi, di lottare fino all’ultimo con dignità. E forse, alla fine, è questo il vero oro che ci porteremo a casa.

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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