Strava e gli impatti psicologici: il lato oscuro della condivisione degli allenamenti

Strava è il social network per sportivi più famoso al mondo: offre la possibilità di registrare e analizzare i propri allenamenti, condividendo corse, pedalate e nuotate con una community globale. Ma cosa succede quando la condivisione diventa fonte di ansia o disagio? Uno studio recente ha messo in luce come Strava possa innescare dinamiche psicologiche complesse, tra pressione sociale, paragoni e motivazione. Scopriamo insieme questo lato meno conosciuto.

Lo studio su Strava: tra self-presentation, pressione sociale e motivazione

Un gruppo di ricercatori ha condotto uno studio su 18 runner universitari negli Stati Uniti,  “If It’s not on Strava it Didn’t Happen”: Perceived Psychosocial Implications of Strava use in Collegiate Club Runners” di Russel e C., esplorando le implicazioni psicologiche dell’uso di Strava. Sono emersi tre temi principali:

  1. Self-presentation: il bisogno di apparire al meglio agli occhi degli altri.
  2. Pressione sociale: il confronto continuo con i risultati degli altri runner.
  3. Motivazione: l’impatto di Strava sul desiderio di migliorarsi.

Se da un lato molti partecipanti hanno riconosciuto i vantaggi del social, come l’ispirazione e il senso di connessione con altri atleti, dall’altro sono emerse criticità significative. Ansia da prestazione, paura del giudizio e la tendenza a modificare i propri allenamenti per fare bella figura sono solo alcune delle problematiche riportate.

Il bisogno di apparire perfetti: self-presentation

Uno degli aspetti più discussi nello studio è la self-presentation. Molti runner sentono il bisogno di postare solo gli allenamenti migliori: corse veloci, lunghe distanze, o performance particolarmente brillanti. In pratica, Strava diventa una sorta di curriculum sportivo permanente.

Questa dinamica porta alcuni atleti a nascondere allenamenti normali, come quelli di recupero o le uscite lente, che invece sono fondamentali per la preparazione. In casi estremi, qualcuno arriva persino a modificare i propri dati o ad aggiungere chilometri per gonfiare le statistiche. Questo bisogno di apparire perfetti rischia di minare la serenità e di creare una competizione malsana.

La pressione del confronto

La pressione sociale è un altro grande tema. Quante volte ti è capitato di guardare i tempi o i chilometri di un amico su Strava e pensare: “Perché io sono più lento?” o “Dovrei allenarmi di più per raggiungere quei risultati”? Questo tipo di confronto è una spirale pericolosa, che può generare stress e frustrazione.

Inoltre, ci sono situazioni spiacevoli legate ai commenti di altri utenti. Critiche non richieste o insinuazioni possono destabilizzare anche i runner più sicuri di sé. Alcuni atleti finiscono per modificare il proprio piano di allenamento solo per rispondere alle aspettative altrui, perdendo di vista i propri obiettivi personali.

Motivazione: il lato positivo e quello oscuro

Strava può essere un potente strumento motivazionale. Vedere gli amici che si allenano o partecipare a sfide virtuali è spesso uno stimolo a migliorarsi e a restare attivi. Tuttavia, questa motivazione può trasformarsi in un’ossessione: il bisogno di ricevere like e approvazione (i famosi “kudos”) rischia di spingere gli atleti a postare solo successi, ignorando gli allenamenti meno brillanti o i momenti di difficoltà.

Lo studio evidenzia che questa motivazione estrinseca, alimentata dall’approvazione altrui, è meno sostenibile nel lungo periodo rispetto a una motivazione intrinseca, basata sul piacere di correre e di migliorarsi per sé stessi. In alcuni casi, l’ansia da prestazione spinge persino a forzare gli allenamenti, ignorando segnali di stanchezza o infortunio.

Come proteggersi dagli effetti negativi

Se usato con consapevolezza, Strava può essere un valido alleato per monitorare i progressi e restare motivati. Ecco alcuni consigli per evitare che il social diventi una fonte di stress:

  1. Concentrati sui tuoi obiettivi: usa Strava per monitorare i tuoi allenamenti, non come una vetrina di perfezione.
  2. Evita il confronto inutile: ricorda che ogni runner ha il proprio percorso. Se il confronto ti genera ansia, considera di impostare il profilo su privato.
  3. Sii trasparente: condividi anche gli allenamenti normali o le difficoltà. Questo aiuta a creare una community più autentica.
  4. Ascolta il tuo corpo: non forzare gli allenamenti solo per ottenere più like o impressionare gli altri.
  5. Riduci il tempo sull’app: se noti che Strava ti causa stress, prenditi una pausa o limita il tempo che passi sulla piattaforma.

L’equilibro con Strava e i social

Strava è un social network straordinario, capace di creare connessioni, motivare e fornire dati utilissimi per gli allenamenti. Tuttavia, come ogni strumento, va usato con equilibrio e consapevolezza. Non lasciare che la pressione sociale o il bisogno di apparire perfetti rovinino il piacere di correre.

Ricorda: la corsa è prima di tutto una sfida con te stesso. Usa Strava per migliorarti, ma non lasciare che diventi una fonte di ansia. La tua corsa, i tuoi obiettivi, il tuo ritmo. Alla fine, ciò che conta davvero è come ti senti tu, non cosa pensano gli altri.

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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