STRETCHING PER LA CORSA
Stretching per la corsa
Lo stretching per la corsa è per diversi runner un supplizio come una pastiglia amara, perché finito di correre si ha voglia di fare una doccia e non fare altri esercizi, per altri è la panacea di tutti i mali e per altri una buona abitudine.
Lo stretching è una buona abitudine, non è la soluzione di ogni problema, molte ricerche dimostrano che non è così rilevante nella riduzione di infortuni, ma non c’è dubbio che la conservazione della flessibilità è un aiuto per la prevenzione e per il miglioramento della prestazione. A tal proposito Weineck, nell’Allenamento Ottimale (“L’allenamento ottimale”, Germania, 2007, Trad. italiana Calzetti Mariucci, 2009) afferma:<<l’allenamento della mobilità articolare va sempre considerato nel suo collegamento con un allenamento finalizzato della forza: più viene aumentata la forza di un gruppo muscolare, più è necessario che esso venga allungato e “sciolto”>>.
In questo caso stiamo ancora parlando di stretching sia statico (quello classico che si esegue con posizioni da fermi) che dinamico, il quale lo possiamo definire anche mobilità articolare.
Stretching statico e Stretching dinamico
Lo stretching dinamico lo approfondiamo nell’articolo della mobilità articolare che potete leggere qui. In questo articolo vi diamo alcuni consigli sullo stretching statico che potete poi approfondire guardando il video qui di seguito (iscrivetevi al canale YouTube troverete centinaia di video consigli per la corsa).
Stretching statico consigli per l’uso
- Non effettuarlo prima della prestazione, ma solo dopo. Prima della prestazione fare esercizi di mobilità articolare
- L’estensibilità del muscolo non deve superare il 20% altrimenti il rischio è di infortunarsi
- Le posizioni vanno fatte da fermi senza molleggi
- La durata di ogni posizione di 10″/15″. Per alcune situazioni di lavoro mirato si può lavorare anche fino a 30″. Se ne sentite la necessità fate più ripetizioni per lo stesso muscolo
- Vanno bene posizioni multiarticolari
- Si può fare anche da freddi come seduta a se stante, con un approccio progressivo. Oppure si può fare qualche ora dopo l’allenamento (vedi inverno dopo la doccia)
- Tornare lentamente in posizione di riposo, per evitare infortuni
- Respirare sempre in modo coordinato e mai stare in apnea
Per altri consigli e approfondimenti guardate tutto il video!
Buone corse!
Simone
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Simone Cellini
Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico
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