IL SENSAZIONALE FARTLEK…A SENSAZIONE
Fartlek l’allenamento di pure sensazioni
Il Fartlek è una seduta di allenamento di origini scandinave, in cui veniva proposto ai runner sedute qualitative nei boschi, dove alternare fasi veloci a fasi di recupero, allenando le qualità aerobiche, anaerobiche, la capacità di recuperare e la sensibilità dei runner nel riconoscere le velocità e i propri limiti. Non è facile fare un buon fartlek, proprio perchè bisogna imparare a conoscere i propri limiti, ma è molto allenante e spesso mentalmente meno pesante delle ripetute, che rispondono a schemi rigidi e più difficilmente digeribili da una gran parte dei runner.
Fartlek: pianificazione si, ansia no!
La preparazione e la pianificazione è fondamentale per esprimere al meglio le proprie potenzialità, ci sono dei momenti però in cui diventa fondamentale divertirsi e togliersi l’ansia della prestazione. Sto parlando a tutti quelli che finita una seduta di allenamento incrociano tutti i dati (io sono uno di quelli e riporto anche questo nella passione dell’allenare gli altri) e sono felici se vedono un miglioramento oppure restano arrabbiati tutto il giorno se invece l’andatura non è stata quella attesa o semplicemente la frequenza media è più alta dell’allenamento precedente. Sì cari fissati della corsa, sto parlando a voi (a noi), nei periodi lontane dalle gare, oppure anche durante una preparazione quando avete avuto qualche giorno di stop o semplicemente non capite perchè non riuscite ad ingranare lasciate l’orologio a casa e divertitevi, come ho fatto io, con un fartlek a sensazione.
Spesso, in modo improprio, si indica con Fartlek un lavoro intervallato dove sono indicate distanze e andature. Premesso che ciò che conta è il risultato, il Fartlek è un lavoro a sensazione. Certo si possono dare qualche indicazione, ma la sua forza sta in due punti
– La libertà di non avere uno schema fisso rendendo l’allenamento più divertente
– La necessità di conoscersi al meglio per gestire i tratti veloci e di recupero, giocando sui nostri limiti senza aver paura a superarli di quanto basta perchè sia un grande allenamento
- Imparate a conoscere il vostro corpo vedendone e sentendone le reazioni senza che ve le dicano i dati. I dati restano prioritari, ma bisogna saperli interpretare in prima battuta e interpretarli su se stesso in seconda.
- Via ansia da prestazione, basta quello delle gara
- Non avete barriere: a volte nei lavori di velocità pensiamo di non poter fare più di una certa andatura o di mantenerlo per certo tempo, ci spaventiamo. Così non sapremo se avremo superato il limite, ma possiamo dare tutto noi stessi
- Divertimento se imposterete l’allenamento come un gioco
- Un lavoro qualitativo che migliora la capacità e la potenza aerobica
Fartlek come eseguirlo
Se possibile scegliete un percorso nella natura, sterrato, ma compatto (a meno che non siate abituati al trail). Io ad esempio ho scelto un percorso misto strada e parco.
Quando alla fine siete abbastanza stanchi fate un’ultima fase di scarico, lenta e arrivati a casa un bel lavoro di stretching, fondamentale dopo un lavoro qualitativo, dove i muscoli sono messi a dura prova e dove mantenere l’elasticità (anche dei muscoli antagonisti) è importantissimo.
Buone corse!
Simone
Runner 451
#Runnerconsapevoliefelici
Simone Cellini
Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico
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