Biomeccanica della Corsa su Strada: Guida per Performance e Prevenzione Infortuni

biomeccanica della corsa

La corsa su strada rappresenta molto più di un semplice spostamento: è un’arte in cui ogni movimento, ogni appoggio e ogni sforzo muscolare si integrano per garantire prestazioni ottimali e ridurre il rischio di infortuni. In questo articolo analizzeremo in maniera approfondita gli aspetti fondamentali della biomeccanica applicata alla corsa, offrendo una guida pratica per corridori e appassionati. Verranno esaminati, in particolare, la postura e l’allineamento, la tecnica del passo, il movimento delle braccia, la stabilità del core e le variazioni tecniche in base alla distanza percorsa, per concludere con un riepilogo dei punti chiave.

Postura e allineamento

Il primo elemento da considerare per una corsa efficiente è la postura. Un assetto corretto del corpo non solo favorisce il flusso energetico, ma è anche essenziale per prevenire compensazioni dannose e infortuni nel lungo periodo. Inclinazione della corsa in avanti (a partire dalle caviglie non dal bacino), con il busto che deve essere dritto verso il cielo. Ciò significa mantenere la colonna vertebrale in una posizione naturale, rispettando le sue curve fisiologiche e senza forzare l’inclinazione in avanti o arretrare il bacino. È importante evitare di “chiudere le spalle”, ossia quella tendenza a piegarsi in avanti per cercare di raggiungere il terreno, poiché tale movimento porta alla disattivazione dei glutei, che risultano fondamentali per la propulsione. Un busto eretto consente di distribuire in modo equilibrato le forze lungo tutta la catena cinetica, garantendo una corsa più fluida e una maggiore efficienza energetica.

Tecnica del passo

Lunghezza del passo e cadenza

La tecnica del passo rappresenta il cuore della corsa e include aspetti come la lunghezza del passo e la cadenza. Un passo troppo lungo, infatti, porta ad un appoggio errato e ad un aumento delle forze d’impatto, mentre un passo troppo corto può compromettere l’efficienza della corsa. Un punto spesso dibattuto riguarda la cadenza: sebbene molti suggeriscano un ritmo di 180 passi al minuto, studi recenti evidenziano che una cadenza superiore ai 170 passi al minuto può essere correlata a un minor rischio di infortuni, seppure questo parametro non sia l’unico da considerare. La cadenza ideale dipende dalle caratteristiche individuali dell’atleta, come la lunghezza degli arti, la velocità e il livello di allenamento. Pertanto, è fondamentale sperimentare e trovare un ritmo naturale che permetta di muoversi in modo armonioso, senza forzature o tensioni inutili.

Consiglio importante sulla cadenza

Non cercare di modificarla, senza sapere se devi modificarla e quanto. Il numero di passi al minuto senza un’attenta analisi della tua corsa è un numero povero di significato. Ogni cambiamento ha un costo, per questo è importante farlo se davvero è necessario.

Appoggio del Piede e Posizione della Tibia

Un altro aspetto cruciale della tecnica del passo riguarda l’appoggio del piede. Durante la corsa, l’appoggio “a tutta pianta” deve essere eseguito in maniera controllata, posizionandosi vicino alla proiezione a terra del centro di massa . Questo approccio permette una distribuzione più equilibrata dei carichi e contribuisce a una corsa dinamica, non frenata da impatti eccessivi. Un punto chiave è la posizione della tibia: al momento in cui il piede tocca terra, la tibia deve essere perfettamente verticale, evitando di arretrarsi, al massimo in avanzamento (ginocchio più avanti della caviglia). Ciò assicura che l’energia si trasmetta in modo diretto e che i tempi di contatto siano estremamente rapidi. Inoltre, è consigliabile che l’angolo al ginocchio nel momento dell’appoggio non superi i 150°, condizione che favorisce un rischio minore di infortuni all’articolazione, una transizione più fluida tra le fasi del passo. Non meno importante è una stiffness ben allenata, indispensabile per una corsa efficiente: la rigidità muscolo tendinea che permette di dissipare meno energia con tempo di contatto a terra molto rapidi.

Quindi, sebbene l’appoggio a tutta pianta sia auspicabile, non demonizziamo l’appoggio posteriore o anteriore nel piede, ma valutiamolo nel complesso di tutta la dinamica di corsa.

SERVIZIO DI ANALISI BIOMECCANICA

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Movimento delle braccia

Il movimento delle braccia è un complemento essenziale alla tecnica del passo e contribuisce notevolmente al mantenimento dell’equilibrio e del ritmo. Durante la corsa, le braccia dovrebbero muoversi in maniera coordinata, rimanendo leggermente piegate, all’altezza del gomito, di circa 90 gradi. Il loro movimento, prevalentemente in avanti e indietro, aiuta a bilanciare il corpo, riducendo le oscillazioni laterali che possono causare sprechi di energia. Un’azione fluida delle braccia assiste nella distribuzione delle forze e nella trasmissione dell’energia, facilitando una corsa più armoniosa e meno affaticante. L’importante è evitare tensioni e movimenti eccessivi, concentrandosi su un’azione naturale che integri perfettamente il movimento delle gambe.

Un consiglio che riservo sempre a chi viene da me per la video analisi della corsa, non è tanto l’angolo di 90°, che può essere effettivamente anche più chiuso, ma è quello di mantenere ampia scioltezza e di pensare di dare piccole gomitate all’indietro, senza esasperare il gesto.

Fasi del ciclo del passo

La corsa si compone di diverse fasi che, se analizzate nel dettaglio, rivelano quanto sia importante la fluidità e la rapidità nella transizione da una fase all’altra. La prima fase è quella dell’appoggio, in cui il piede tocca il suolo e inizia ad assorbire le forze d’impatto. Segue la fase di spinta, caratterizzata dall’estensione di anca, ginocchio e caviglia, che permette il trasferimento del peso corporeo in avanti. Poi c’è la fase di volo, dove nessuno dei piedi tocca terra, che deve essere il più lungo e radente possibile. Infine, la fase di recupero prevede il sollevamento del piede dal suolo, preparandolo per il nuovo ciclo. Una riduzione dei tempi di contatto e una transizione rapida fra queste fasi sono fondamentali per una corsa dinamica e per una migliore efficienza energetica. Una corretta gestione del ciclo del passo si traduce in una riduzione del carico su muscoli e articolazioni, contribuendo significativamente alla prevenzione degli infortuni.

Forze biomeccaniche coinvolte

Durante la corsa, il corpo è esposto a numerose forze che agiscono in direzioni diverse: quelle verticali, che devono essere assorbite per ammortizzare l’impatto, e quelle orizzontali, che contribuiscono alla spinta in avanti. L’adozione di una tecnica corretta, che prevede un appoggio a tutta pianta e una posizione della tibia verticale, permette di distribuire queste forze in maniera equilibrata. Un controllo ottimale delle forze biomeccaniche significa che ogni impatto viene gestito in modo da minimizzare lo stress su muscoli, articolazioni e tendini. Questo approccio riduce il rischio di sovraccarichi e affaticamenti e consente di mantenere una corsa più fluida e meno “frenata”. In pratica, ogni dettaglio, dall’angolazione del ginocchio al posizionamento del piede, è studiato per trasformare l’energia in un movimento continuo e dinamico.


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Core stability e forza muscolare

La forza del core, ovvero il sistema muscolare che comprende addominali, lombari e glutei, è un pilastro fondamentale per una corsa efficiente. Un core stabile permette di mantenere una postura corretta, trasmettendo l’energia prodotta dagli arti inferiori lungo tutta la catena cinetica senza dispersioni. L’allenamento specifico per il core non solo migliora la postura, ma riduce anche il rischio di infortuni, perché consente una migliore distribuzione delle forze e una maggiore capacità di assorbimento degli impatti. L’attivazione muscolare del core si traduce in una corsa più controllata, in cui il corpo riesce a gestire in modo armonico ogni movimento, riducendo così la fatica e prevenendo compensazioni dannose.

Prevenzione degli infortuni

Prevenire gli infortuni è uno degli obiettivi principali per ogni corridore che intende proseguire a lungo nel tempo senza subire danni. La corretta biomeccanica è una delle migliori strategie per raggiungere questo scopo. Attraverso una valutazione costante della tecnica e un allenamento mirato, è possibile individuare e correggere eventuali disallineamenti o inefficienze. Un’attenzione particolare va posta all’equilibrio tra forza e flessibilità, che consente di distribuire i carichi in maniera uniforme e di ridurre il rischio di lesioni muscoloscheletriche. L’adozione di una tecnica che prevede un appoggio controllato, un core stabile e una postura eretta contribuisce a minimizzare gli stress ripetitivi e le microtraumi che, a lungo andare, possono trasformarsi in infortuni cronici.

Biomeccanica della corsa in sintesi

In sintesi, una corretta biomeccanica della corsa è la chiave per raggiungere performance elevate e prevenire infortuni. La postura gioca un ruolo fondamentale: mantenere il busto dritto verso il cielo e la colonna vertebrale in posizione naturale è indispensabile per attivare i muscoli giusti e trasmettere l’energia in modo ottimale. La tecnica del passo, che comprende una lunghezza adeguata, una cadenza personalizzata (solitamente superiore ai 170 passi al minuto, ma valutato caso per caso) e un appoggio a tutta pianta vicino alla proiezione a terra del centro di massa, garantisce una distribuzione equilibrata dei carichi. Un elemento essenziale è rappresentato dalla posizione della tibia: essa deve rimanere verticale al momento dell’appoggio, contribuendo a formare un angolo del ginocchio inferiore a 150°, favorendo tempi di contatto rapidi e una transizione dinamica tra le fasi del passo.

Il movimento delle braccia, anch’esso parte integrante del meccanismo della corsa, deve essere coordinato e privo di eccessive oscillazioni laterali, per supportare l’equilibrio e il ritmo. Parallelamente, il rafforzamento del core è imprescindibile per mantenere una postura stabile e per permettere una trasmissione fluida dell’energia lungo tutta la catena cinetica. Infine, la prevenzione degli infortuni passa attraverso una valutazione continua della tecnica, l’adozione di programmi di allenamento specifici e la capacità di adattare la corsa alle variabili di velocità e distanza, siano esse maratone o ultramaratone.

Riassumendo, i punti chiave per una corsa efficiente e sicura sono:

  • Postura e Allineamento: Mantenere il busto dritto verso il cielo e la colonna vertebrale in posizione naturale, evitando inclinazioni eccessive che possano disattivare i glutei o arretrare il bacino.
  • Lunghezza del Passo e Cadenza: Adottare una lunghezza del passo che non comprometta l’efficienza e una cadenza ottimale, generalmente superiore ai 170 passi al minuto, ma da personalizzare in base alle proprie caratteristiche.
  • Appoggio del Piede: Effettuare l’appoggio a tutta pianta vicino al centro di massa, con la tibia verticale e un angolo al ginocchio inferiore a 150°, per tempi di contatto rapidi e una migliore distribuzione dei carichi.
  • Movimento delle Braccia: Mantenere un movimento coordinato e naturale, evitando oscillazioni laterali, per favorire l’equilibrio e sostenere il ritmo della corsa.
  • Core Stability: Rafforzare il centro del corpo attraverso esercizi mirati, per una migliore stabilità e una trasmissione efficiente dell’energia lungo la catena cinetica.
  • Prevenzione degli Infortuni: Valutare periodicamente la tecnica, adattare il carico di allenamento e ascoltare il proprio corpo per evitare microtraumi e infortuni cronici.
  • Adattamento alla Distanza: Personalizzare la tecnica in base alla lunghezza della gara, che si tratti di 10 km o ultramaratone, per gestire al meglio l’energia e mantenere la performance nel tempo.

Adottando questi principi e personalizzandoli in base alle proprie esigenze, ogni corridore potrà migliorare significativamente la propria performance, riducendo al contempo il rischio di infortuni. La biomeccanica della corsa, infatti, non è solo una questione di tecnica, ma un approccio globale che integra consapevolezza, allenamento specifico e ascolto del proprio corpo. Solo attraverso un continuo lavoro su questi aspetti sarà possibile trasformare ogni corsa in un’esperienza dinamica e gratificante, dove il movimento diventa armonia e la fatica si trasforma in energia efficiente.

In definitiva, correre in maniera consapevole significa imparare a conoscere e valorizzare ogni singolo dettaglio del proprio movimento, dalla postura al contatto con il suolo, per creare un circuito virtuoso che unisca prestazioni elevate e benessere fisico. Sperimenta, ascolta il tuo corpo e apporta le giuste modifiche alla tua tecnica: il risultato sarà una corsa più scorrevole, efficiente e, soprattutto, sicura.

Simone Cellini

Creatore di Runner 451, allenatore running, laureato in Scienze motorie, laureato magistrale in scienze politiche – sociologia, Master EMBA, preparatore atletico

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